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Nell’ultimo mese la nostra comunità è messa a dura prova da questa che ormai viene definita una pandemia: la diffusione del coronavirus (SARS-Cov-2) che in poche settimane ha trasformato la nostra condizione di individui liberi in isolamento forzato, producendo cambiamenti repentini difficili da assorbire e per cui è impossibile non esserne travolti.

Stanno cambiando le nostre abitudini quotidiane e nella speranza che ciò migliori e limiti la diffusione del virus è chiesto a tutti un grande sforzo, solidarietà e senso civico prima di tutto.

Le precauzioni igienico sanitarie attualmente richieste possono sembrare drastiche, soprattutto perché limitano o stravolgono del tutto ciò a cui siamo abituati, cioè il contatto e la vicinanza con l’altro, ma anche il nostro lavoro e i nostri progetti futuri oltre le nostre più basilari abitudini quotidiane.

Questi non possono essere esenti da ciò che comunque si muove nell’animo umano quando appunto siamo travolti,  in un tempo così breve, da un evento che ci catapulta quasi in un’altra dimensione. Aumentano gli stati di ansia, crisi, attacchi di panico, angoscia e tutto ciò può scaturire in una condizione generale di paura.

Sappiamo benissimo che l’ansia è una condizione umana e naturale che spesso ci accompagna nel corso del tempo proprio in prossimità di cambiamenti e duranti situazioni di forte disagi. È una risposta fisiologica del tutto normale in condizioni di crisi e che spesso, dove accolta e compresa, ci costringe in qualche modo a intervenire, porre rimedio e ad attuare alcuni cambiamenti necessari per far approdo a una nuova situazione di benessere.

All’ansia così definita come fisiologica si può sovrapporre uno stato di ansia generalizzato, dovuto anche al grado di incertezza in cui ad esempio questo virus, e la diffusione incontrollata dei primi tempi, ci ha immersi.

Alla paura e le ansie dei primi giorni si aggiunge la condizione di totale isolamento in cui ognuno perversa  ed è necessario trovare risorse e un’adeguata resilienza per farvi fronte.

Non possiamo sapere quanto tutto questo durerà e se sarà in grado di limitare la diffusione del virus.

Dobbiamo essere preparati a farvi fronte nel modo migliore possibile, senza farci prendere dalle paure, essere consapevoli di quello che ognuno di noi fa per proteggere se stessi e gli altri, e quanto questo potrebbe aiutarci a non essere contagiati.

Resilienza appunto, cioè la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.

 

 

Vengono fornite di seguito alcune pillole utili, che non hanno la pretesa di porsi come rimedio all’ansia, ma che possono comunque  rivelarsi efficaci:

  • Reperire le informazioni utili e da fonti conosciute e autorevoli: ci permette di essere aggiornati su ciò che sta accadendo e allo stesso tempo di avere a che fare non più con un mostro sconosciuto, ma di poterci confrontare in maniera adeguata e razionale con informazioni e dati alla mano. Ciò non deve tradursi a lasciarsi andare ad un continuo flusso di informazioni. Rischieremo di esserne divorati.  Senza una mente lucida e attiva in grado di porsi in ascolto,  questo vorticoso flusso di notizie diventerebbe solo un circolo vizioso da cui sarebbe difficile uscirne, con la possibile conseguenza di aumentare l’ansia e le paure.
  • Liberare la mente e renderla attiva: sono cambiate le nostre abitudini ma non il bisogno di nutrire la nostra mente e il nostro corpo. Ridimensioniamo questi bisogni alle nostre mura di casa, queste si rendono versatili anche per praticare un minimo di sport e attività fisica, riprendere abitudini che possiamo avere tralasciato, come una buona lettura o dedicare del tempo a piccole casa di casa (giardinaggio, sistemazioni di oggetti messi in disparte e altro). Inoltre diverse strutture museali offrono veri e propri tour virtuali mettendo online le proprie collezioni. Sul link “solidarieàdigitale.aid.gov” vi sono informazioni utili su come collegarsi gratuitamente ad alcuni portali per poter usufruire di alcuni servizi gratuitamente (trattano soprattutto di libri e riviste).
  • Nutrirci della vicinanza dei nostri cari anche se in modo nuovo ma non meno caloroso e profondo. Possiamo dedicare più tempo alle nostre relazioni intime così come alla rete sociale in cui siamo immersi ma che spesso viene messa a dura prova da una quotidianità repentina e accelerata come quella in cui viviamo e siamo travolti costantemente (scadenze imbellenti, impegni lavorativi, spostamenti faticosi da una parte all’altra, salute e malattia dei nostri figli, imprevisti e tanto altro..).

In generale nessuna di queste pillole elencate è di per sé un rimedio…ma può offrire uno spunto creativo ad ognuno. Già nel corso della nostra vita abbiamo affrontato altri disagi e situazioni ansiogene e possiamo ricorrere a ciò che in passato ci ha dato sollievo e si è rilevata un’ottima strategia per far fronte alle nostre crisi.

 

Coronavirus: la videochiamata con lo psicologa per affrontare paura e panico

Dove fosse necessario un consulto psicologico è attivo il servizio di prestazione psicologica a distanza (già iscritta nella lista dell’Ordine Psicologi del Lazio), previa consulenza telefonica.

La consulenza online o telefonica può rivelarsi molto preziosa proprio per le persone che possono trovarsi in situazioni di quarantena e viene proposta anche come utile forma di supporto e/o continuità della relazione clinica.

Il primo colloquio telefonico è necessario per poter comprendere al meglio la domanda di aiuto, fornire informazioni generali e chiarimenti riguardo l’attivazione di percorsi diversificati in base ai bisogni dell’individuo, e, qualora fosse opportuno, attivare un percorso di sostegno o di psicoterapia.

È fondamentale ribadire la validità del Codice Deontologico anche per prestazioni erogate a distanza, quali appunto quelle online (attraverso la piattaforma di skype o le video chiamate di whatsapp), la protezione dei dati, l’acquisizione al trattamento degli stessi e il consenso informato relativo all’attività svolta insieme alla persona che richiede di usufruire del servizio.

Se sei interessato ad una consulenza psicologica o a una psicoterapia su Skype puoi contattarmi telefonicamente al 338/7232711 o utilizzando il modulo di contatto