Chi sei” – Chiese il bruco ad AliceAlice rispose,
un po’ imbarazzata: “Ehm… veramente non saprei,
signore, almeno per ora… cioè,
stamattina quando mi sono alzata lo sapevo,
ma da allora credo di esser cambiata molte volte.”
Lewis Carrol, “Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie”
Non mi riconosco – Ansia, Paura, Panico e Stress
“Non mi sento più lo stesso, non mi riconosco, questo mi provoca ansia e paura”
L’individuo per sua natura è soggetto a continue trasformazioni, sia biologiche sia psichiche, e queste lo modificano continuamente, nei comportamenti e nella propria persona, non rendendolo quindi un’entità immobile, fissa e conoscibile una volta per tutte. Siamo tesi per natura ad evolverci e trasformarci lungo tutto il nostro percorsa di vita, a confrontarci con continue forme e modi, basta soffermarci sul funzionamento del nostro organismo per capire che siamo in continuo movimento, tesi al cambiamento. Eppure riusciamo ad individuare e pronunciare un “Io” nel quale ci riconosciamo, dotato di un aspetto di continuità che sembra comprendere a qualche livello queste continue trasformazioni.
Come sappiamo dunque di noi? Come siamo in grado di afferrarlo, di saper riconoscere e riconoscerci nelle nostre teorie, delle nostre forme e modi, quale il percorso che ci fa volgere lo sguardo verso la nostra identità, che ci permette di pronunciare quell’ “Io” che comprenda tutte le trasformazioni a cui anche biologicamente, oltre che psichicamente, andiamo incontro?
Come poter tenere conto dunque di entrambi gli aspetti: quello trasformativo e quello di continuità? Come potersi sentire se stessi, riconoscersi nel proprio essere, nel proprio sentire, nonostante la continua intermittenza, per quanto vitale, di continuità e discontinuità?
Ogni individuo è teso a percepirsi, ad avere coscienza di sé nel senso di consapevolezza di se stessi, dell’esperienza vissuta nel proprio presente che abbia un grado di significato per il soggetto. Questo ci porta sulla strada del come ognuno di noi faccia esperienza di riconoscersi in quell’essere-esserci, di riconoscersi, nonostante tutti gli accadimenti della propria vita, in quell’io, in quell’identità.
I continui cambiamenti, di noi come individui, e della nostra vita, sono una costante opportunità per relazionarci con noi e avere continua consapevolezza del nostro presente e dell’esperienza significativa che stiamo vivendo. Non sempre però riusciamo ad affrontarli in maniera adeguata. Spesso incontriamo livelli di ansia e angoscia elevati da non lasciare spazio al nostro pensiero, in grado di elaborare le nostre emozioni e renderci consapevoli di noi, a tal punto da essere travolti da queste forti emozioni e vivere la sensazione di: “… di non farcela, non mi riconosco, sono insoddisfatto di tutto”. E ancora: “non ho più il controllo, non so come fare, come trovare una via di fuga, come poter stare di nuovo bene, sento che non sono più lo stesso, e non riesco a trovarmi bene con le persone accanto a me…”.
La sensazione di perdere il controllo di noi e del modo in cui conduciamo la nostra vita, il modo in cui crediamo di saperlo fare, può portare profondo disagio e sconforto. Come reagire allora?
In questo caso la prima cosa a cui dovremmo dar luce è proprio la teoria che abbiamo di noi e con la quale leggiamo le cose che ci accadono: teorie che forse non sono più attualizzabili, che mal si adattano ai cambiamenti che stiamo affrontando in quel preciso momento della nostra vita.
E allora ansia e paura non sono nemici da combattere ma forse risorse fondamentali per attivare quel processo creativo e di trasformazione legato al sorgere di una nuova consapevolezza, all’affiorare di desideri nuovi, alla realizzazione di cambiamenti che ci fanno crescere. Tutto questo lo percepiamo come una rottura rispetto a ciò che siamo stati fino a quel momento, rottura rispetto alle teorie rigide su noi e il mondo che ci circonda, che possono ostacolare la percezione di come disporci al nuovo che emerge in noi e rispetto ai nuovi accadimenti che ci richiedono nuove forme e senso funzionali al nostro vivere.